Stress ed emozioni negative

Come gestire situazioni di emergenza

Come riconoscere il disagio in situazioni di particolare stress

Nell’attuale situazione di disagio che si sta vivendo a causa dell’immobilità forzata e della paura di contagio stanno emergendo non solo difficoltà logico-pratiche, ma anche emotive. Infatti, in una cultura improntata sul fare e sul produrre, esser costretti a rimanere in casa e spesso da soli, porta a scoprire nuove dinamiche interiori alle quali in genere non si ha tempo di dare ascolto.

Ogni situazione viene vissuta diversamente da un individuo all’altro, a causa del soggettivo vissuto emotivo e psicologico. Quindi anche la percezione del rischio e la paura a esse connessa, sarà vissuta in maniera differente e soggettiva.

È importante in questi casi non farsi prendere dalla ricerca compulsiva di ogni informazione per provare a gestire l’ansia riguardo quello che sta accadendo, in quanto spesso le informazioni vengono distorte e amplificate. Sarebbe bene informarsi quindi solo attraverso i canali istituzionali e ufficiali delle autorità pubbliche. Il cercare troppe notizie in maniera disordinata e casuale potrebbe portare altrimenti a ottenere l’effetto desiderato opposto.

Nel provare quindi a stare in contatto con le proprie emozioni è necessario inizialmente comprendere che avere timori e paure sia normale, come cercare di gestirle attraverso la raccolta di informazioni, il contatto di amici e parenti, o provare a non pensarci distraendosi ad esempio leggendo, guardando la Tv ecc. Se si provano, invece, ansia generalizzata, angoscia o panico è opportuno cercare di intervenire, in quanto queste sensazioni se venissero ignorate e non regolarizzate potrebbero portare ad avere comportamenti controproducenti, come ad esempio cercare le notizie sui canali sbagliati, essere nervosi e creare un clima quindi di tensione in casa e così via.

Avere un buon atteggiamento psicologico aiuta sia se stessi, sia le persone che si hanno attorno, in quanto si va ad incrementare la capacità di resilienza individuale, familiare e della comunità.

 

Come utilizzare tutto questo tempo dentro casa?

Fino ad ora le persone avrebbero voluto aver maggior tempo per se stesse, da passare in casa a riposarsi, da dedicare ai propri figli. Attualmente, a seconda delle singole situazioni, accade proprio l’opposto, il tempo per se stessi, per la famiglia, appare tanto e spesso non si sa come lo si potrebbe trascorrere. Gli aiuti pratici dall’esterno vengono a mancare e le persone si ritrovano da sole a dover gestire il proprio quotidiano.

È quindi consigliabile avere un atteggiamento positivo, cercando ad esempio di vedere la propria casa come un rifugio, un luogo dove si sta bene e non una prigione.

Come prima cosa sarà necessario provare a riorganizzare il proprio quotidiano, meno caotico e frenetico del solito. Si può provare a prendersi più tempo per la colazione, senza dover farla di corsa, o dedicarsi alla lettura di un libro o alla visione di un buon film. Tutte attività che non si hanno mai tempo di fare.

Rimanere ancorati al presente aiuta anche a migliorare l’ascolto di se stessi che permette nei momenti di noia di apprendere come si potrebbe occupare il tempo, quali nuove attività si possono intraprendere anche rimanendo dentro casa.

Riorganizzare il proprio tempo sia attraverso il lavoro, per chi può svolgerlo da casa, sia inserendo dell’attività fisica, sono state attivate numerose piattaforme online a riguardo, sia attraverso il prendersi cura di se stessi attraverso una buona cucina. Tutto questo per promuovere comportamenti salutari. Insieme quindi al lavoro, l’attività fisica e a una corretta alimentazione è importante prendersi cura anche del proprio riposo. Serve dedicare almeno un’ora lontano dal lavoro, da internet, dalla tv ecc. per dare il tempo di rilassarsi e riprendersi, aiutandosi attraverso la lettura di un libro, l’ascolto di una musica rilassante, avere quindi una routine di distacco e preparazione a un sonno rigenerante. Infatti, una buona qualità del sonno aiuta anche le proprie difese immunitarie e permette di affrontare le giornate con una carica più positiva e propositiva, ottima alleata contro la noia.

Infine, senza abusarne, si possono utilizzare le nuove tecnologie per star vicino agli altri, sentirli, supportarli e chiedere supporto, sentirli vicini, anche solo chiedendo come stiano o come stiano passando il tempo, domande che possono dare stimoli anche per se stessi. Adesso che si ha tempo lo si può utilizzare per socializzare, per sentire quelle amicizie che non si sentono da tanto, per avvicinarsi agli altri in maniera positiva e costruttiva.

 

E se emergono emozioni negative, come si possono affrontare?

Questa nuova situazione nella quale si sta vivendo, l’incertezza della sua durata, fa percepire la realtà diversamente dal solito. Le emozioni negative possono far vivere con maggiore intensità e disagio situazioni che di solito si vivrebbero più serenamente. Un importante passo per evitare di sentire amplificate certe sensazioni o emozioni preoccupanti e sgradevoli è sapere ciò che si sta provando sul momento, nel qui ed ora. Ad esempio, se si è spaventati è più opportuno riconoscerlo per poi poter cercare di lasciar andare l’emozione, in modo da non negarla e nemmeno rimuginarci tanto sopra da ingigantirla.

La paura, l’emozione che in questa situazione di emergenza si sente maggiormente, può essere sentita e vissuta su vari livelli e in maniera soggettiva da ognuno. In natura però la paura è un’emozione che permette di sopravvivere, permette di valutare le situazioni e scappare di fronte a determinati pericoli. Quando in una situazione come questa viene richiesto di rimanere a casa, non uscire, si ha la sensazione di non star rispondendo adeguatamente alla paura, che quindi potrebbe tramutarsi in ansia, portando a comportamenti controproducenti per la propria salute. Avere “paura” però in questo momento è anche tutelante e spinge ad avere comportamenti di cura per evitare contagi. Un adeguato ascolto di questa emozione può portare quindi ad avere un atteggiamento di tutela verso se stessi, portando quindi ad attuare quelle misure preventive e cautelative che il Governo sta caldamente invitando a intraprendere.

Tutte le emozioni, positive e negative, hanno bisogno di un loro spazio, di un loro riconoscimento, per essere vissute ed elaborate. In genere, se non si da spazio a questo aspetto della vita di ognuno, le emozioni possono avere il sopravvento attraverso stati di malessere confusi o somatizzazioni (ad esempio, mal di pancia, mal di testa ecc.). Cercare di “normalizzare” quindi le proprie ansie e le proprie paure, perché non diventino angoscianti e non rendano difficoltoso il vivere quotidiano. Spesso è la paura della paura, l’ansia anticipatoria, che blocca e diventa controproducente.

La difficoltà maggiore che si sta registrando per molte persone è l’assenza di stimoli. Di grande aiuto può essere il confronto con i propri pari, o con i familiari e/o amici. Per comprendere come la situazione di disagio sia simile per tutti, evitando di fomentare però vicendevolmente angosce, ma cercando di proporre attività ricreative da svolgere telefonicamente o online, soprattutto per chi non ha nessuno in casa in questo momento.

Se si sente la necessità, infine, non c’è niente di male nel chiedere aiuto, oltre che ai propri familiari e/o amici, in certi casi anche a dei professionisti (riconosciuti istituzionalmente o da albi professionali come gli psicologi e gli psicoterapeuti).  Spesso per vergogna o orgoglio si dice di voler affrontare da soli le situazioni o i disagi, mentre nella realtà un aiuto può alleviare il peso di determinate situazioni e chiederlo è il vero atto di coraggio.